Infopinione Informazione locale e opinione del Tirreno cosentino e della Valle del Noce
Una guardia carceraria dell’istituto detentivo di Paola è stata aggredita da un detenuto con problemi psichiatrici. Il Sappe chiede l’istituzione di strutture ad hoc per detenuti con questo genere di problemi.
Un detenuto del carcere di Paola ha aggredito un agente di polizia penitenziaria, sottraendogli le chiavi di una cella e tentato di aggredire un altro detenuto. Lo denuncia Salvatore Panaro, vice segretario regionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe).
Secondo la ricostruzione fornita, la guardia carceraria dell’istituto di Paola sarebbe stata aggredita allo scopo di ottenere le chiavi e, quindi, avere libero accesso alla cella di un altro detenuto per aggredirlo a sua volta. Un intento, tuttavia, bloccato dall’intervento del personale. L’aggressore – è stato inoltre chiarito – risulta avere problemi psichiatrici.
“Un plauso va al personale che con sprezzo del pericolo e mettendo a repentaglio la propria incolumità ha evitato il peggio”, dice Panaro. L’agente aggredito è stato curato dal personale medico del carcere di Paola.
SEGUI INFOPINIONE SU GOOGLE NEWS
Il Sappe sostiene che questo genere di episodi è piuttosto frequente e chiede l’istituzione di strutture specifiche per detenuti che mostrano questi problemi. “Alcune tipologie di detenuti devono essere gestiti adeguatamente fuori dal carcere che non è un serbatoio dove rinchiudere persone con seri problemi di salute mentale”, il commento di Panaro
“Non passa giorno senza che non venga registrato un episodio di violenza ai danni della polizia penitenziaria delle carceri italiane ed è grave che il personale sia lasciato senza mezzi di protezione, di difesa e senza strumenti di intervento. Non dobbiamo essere messi in condizione di vivere situazioni di alta tensione sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine per detenuti che non devono stare in un carcere ma in una struttura ad hoc, ha concluso il sindacalista.
Secondo dati del sindacato nelle carceri della Calabria si trovano detenuti oltre 3.000 persone, e in essi “continua inesorabilmente a salire il numero di eventi critici”.
