38 persone sono indagate dalla Procura distrettuale Antimafia per traffici di droga e cellulari nel carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro. L’operazione ha coinvolto anche un direttore e funzionari dell’amministrazione penitenziaria.
Stamattina, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 38 persone, di cui 16 in carcere, per gravi reati commessi all’interno del carcere di Catanzaro-Siano.
Le indagini, condotte congiuntamente dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria, hanno delineato due presunti sodalizi criminali operanti all’interno del carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro: uno dedito allo spaccio di droga (cocaina, hashish e marijuana) e l’altro all’introduzione, utilizzo e vendita di cellulari e sim card.
Nei traffici, oltre ad alcuni detenuti, risultano coinvolti loro congiunti, un direttore e due agenti della polizia penitenziaria, un avvocato, e un imprenditore cosentino. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, “che sarebbe organico all’associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, che avrebbe attivato e fittiziamente intestato le schede telefoniche da consegnare ai detenuti”.
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Coinvolti anche funzionari dell’amministrazione penitenziaria
Dalle indagini sono emerse condotte omissive e commissive da parte di un direttore e un funzionario della polizia penitenziaria, che avrebbero favorito i sodalizi criminali in cambio di favori e per evitare problemi di gestione del carcere o avanzamenti di carriera.
Un altro agente della polizia penitenziaria è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver ricevuto compensi da familiari di detenuti affiliati a clan siciliani e campani in cambio dell’introduzione di beni vietati nel carcere.
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Sequestri e misure cautelari
Contestualmente all’operazione, sono state sequestrate carte prepagate utilizzate per il pagamento del traffico di droga e cellulari, una rivendita di tabacchi e un negozio di telefonia dell’imprenditore cosentino.
Oltre ai 16 in carcere, 10 indagati sono agli arresti domiciliari, 5 hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e 7 sono stati sospesi dall’esercizio delle loro funzioni.
L’operazione che ha portato all’esecuzione delle 38 misure cautelari è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catanzaro e dal nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria. Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale Antimafia di Catanzaro, sono in corso per accertare eventuali ulteriori responsabilità e approfondire i legami tra i sodalizi criminali e la criminalità organizzata.