Intervento del candidato sindaco di Santa Maria del Cedro Biagio Farace sui toni del confronto pubblico delle ultime settimane. “Si sono concentrati sugli attacchi personali, mettendo totalmente da parte la dialettica sui temi amministrativi”.
“Si sono concentrati sugli attacchi personali, mettendo totalmente da parte la dialettica sui temi amministrativi”.
Biagio Farace, candidato a sindaco del Comune di Santa Maria del Cedro, sintetizza così questo primo periodo di impegno elettorale. Insomma, ancor prima che la campagna elettorale vera e propria, quella dei comizi, prenda il via l’agone politico – come spesso avviene in questi casi – è tutto sulle piattaforme social.
Attraverso Facebook in particolare i due candidati, ovvero lo stesso Farace e l’attuale sindaco Ugo Vetere, che corre per il terzo mandato, hanno dato vita al più classico dei botta e risposta tra le parti al quale l’utenza social assiste con attenzione, ma non senza la sensazione che si respiri un’aria “pesante”.
Ne è cosciente Farace stesso, almeno stando ad alcune dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione: “Per quanto io provi a spostare l’attenzione sulle questioni politiche e sul programma elettorale, l’avversario preferisce denigrare, sferrare attacchi personali basati su falsità dirette a mettermi in cattiva luce agli occhi della comunità”.
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Da Vetere sono giunte critiche circostanziate, tra cui l’essersi posto in aspettativa (Farace è dipendente del Comune di Santa Maria del Cedro, ndr) per motivi personali, pur portando avanti il suo studio professionale, partecipando a momenti pubblici, muovendo critiche agli attuali amministratori e ai dipendenti comunali. L’attuale sindaco ha inoltre ricordato che i dipendenti pubblici sono tenuti per regolamento a osservare il segreto d’ufficio e a non ledere l’immagine dell’ente.
“Mi accusa – sostiene Farace – di diffondere dati di cui sarei a conoscenza per il fatto di essere un dipendente dell’amministrazione comunale, ma è il caso di ricordare che da quando sono in aspettativa non retribuita non ho più accesso alla piattaforma informatica dell’ente, neanche alla bacheca personale, e comunque da quando ho comunicato la mia candidatura sono stato spostato d’ufficio, mi hanno tolto l’accesso alla pec e al protocollo informatico.
Ugo Vetere – aggiunge Farace – mi accusa forse perché ho parlato del bilancio previsionale approvato dal consiglio comunale pubblico al quale ho partecipato da cittadino? A tal proposito, gli ricordo che è tenuto a pubblicarlo, sia quello previsionale che quello consuntivo perché è un obbligo previsto dalla legge”.
Quanto alla sua condizione di dipendente pubblico in aspettativa, il candidato spiega: “Ho problemi familiari e compatibilmente con il mio lavoro di commercialista cerco di aiutare per quanto possibile mio padre nell’assistere mia madre, insieme ai mie fratelli. Non si è fermato neanche di fronte a questo, alla sofferenza di un figlio davanti alla grave malattia di un genitore e mi ha pure attaccato sulla fede, uno degli aspetti più intimi della vita di ognuno”.
Secondo Biagio Farace, le dichiarazioni rese sui social e riguardanti l’ente sono “critiche all’agire politico e mai contro l’ente inteso come istituzione o contro i miei colleghi. Cosa pretende: il tappeto rosso e il lancio di petali di rose al suo passaggio? È pur sempre una competizione elettorale”.
Critico, inoltre, il candidato di Insieme per il futuro sui toni assunti dall’altra compagine, Continuità & concretezza, in questo primo periodo di confronto: “Non hanno rispetto, né etica – attacca -. Questo per loro significa essere in campagna elettorale. Non parlano però del loro programma politico, a oggi non sappiamo se ne hanno uno. Sappiamo però che gli è piaciuto molto il nostro, che in un primo momento hanno tentato di ridicolizzare e di copiare, soprattutto la parte relativa alle politiche sociali, di cui per 10 anni non si è mai parlato. Per noi, invece, un welfare indirizzato ai bisogni dei più deboli e fragili, alle disabilità e ai bambini rappresentano un punto cardine del programma”.
Infine, sulla “sfida” ad un faccia a faccia, Biagio Farace afferma: “Mi invita, con tono di sfida, a un confronto diretto: io non ho alcun problema, ma mi piacerebbe almeno sapere su cosa ci andremo a confrontare, qual’è il loro programma elettorale? O parleremo di me, della mia vita privata e lavorativa, dei luoghi che frequento, delle case che visito, delle persone con cui parlo per poi dissuaderle a sostenermi o a candidarsi”?
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