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Scalea, quattro anni a Saverio Valente per l’estorsione alla “Germano”

Condannato Saverio Valente per il tentativo di estorsione a danno della cooperativa sociale Progetto Germano. Nel 2015 aveva tentato di impedire ai volontari di realizzare un orto sociale su un terreno comunale a lor affidato dai commissari prefettizi.

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SCALEA – Quell’orto sociale non doveva farsi.

Tentata estorsione alla cooperativa Progetto Germano: condannato Saverio Valente. Quattro anni di reclusione sono stati inflitti all’uomo di Scalea dal tribunale di Paola in seduta collegiale presieduta dal giudice Alfredo Cosenza. Il pubblico ministero Pierpaolo Bruni aveva chiesto sei anni e due mesi.

Il caso è del 2015 e riguarda una cooperativa che nel maggio di quell’anno aveva ottenuto l’assegnazione di un terreno comunale in località Pantano, nel comune di Scalea. Lì doveva sorgere un orto sociale. Valente, prima arrestato dai carabinieri della compagnia di Scalea, è stato poi rimesso in libertà.

I fatti

Secondo l’assunto investigativo, alcuni membri di questa cooperativa sono stati ripetutamente avvicinati da Saverio Valente. Preventivamente ha tentato di intimorirli con esplicite minacce finalizzate a farli desistere dal progetto sociale. Successivamente ha allontanato dal fondo anche operai del consorzio di bonifica ex Valle Lao intervenuti al fine di preparare il terreno alla coltivazione.

Alla luce della volontà della cooperativa di non desistere dal progetto avviato, l’uomo avrebbe quindi più volte minacciato il presidente, Fabio Cifuni. Ha fatto riferimento anche a “iniziative” che avrebbe adottato personalmente contro i carabinieri e i membri della commissione prefettizia se qualcuno avesse tentato di occupare quell’area.

Quindi – è l’assunto investigativo – ha costretto la cooperativa a formalizzare un atto di rinuncia presso il comune di Scalea.

Il progetto attualmente prosegue anche se, di recente, il terreno è stato nuovamente preso di mira da ignoti.

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La famiglia Valente

Due fratelli di Saverio Valente, Pietro e Franco, sono stati invischiati nel procedimento denominato Plinius che, tra l’altro, ha portato allo scioglimento del consiglio comunale di Scalea per infiltrazioni mafiose.

Altri due fratelli, Carmelo e Luigino, sono finiti in manette in Plinius 2.

Carmelo, Luigino e Pietro, infine, sono finiti anche nell’operazione Dda Frontiera.

Anche in passato Saverio Valente era stato raggiunto da provvedimenti analoghi. Oltre ai quattro anni di carcere, l’uomo è stato interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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