Il gruppo di maggioranza Cambiamo Cetraro ricorda la causa principale dell’intoppo burocratico: “Ora è il momento di un segnale forte”.
“L’edifico che avrebbe dovuto ospitare la nuova caserma dei carabinieri di Cetraro è stato realizzato da un consorzio di imprese locali che avevano un accordo di affitto con lo Stato. Ma con la spending review, Roma si è tirata indietro, provocando anche il fallimento di alcune ditte”.
Comitato politico Cambiamo Cetraro, gruppo di maggioranza in consiglio comunale, ricorda come è stato possibile che la struttura situata nella frazione Marina non sia mai stata assegnata alla sua originaria funzione.
Il caso è tornato d’attualità nel corso della manifestazione di solidarietà ai carabinieri svoltasi ieri su volere di Libera e come reazione all’intimidazione ai danni di un militare della locale stazione.
“Quanto successo sulla nuova caserma – fa sapere Cambiamo Cetraro -, alle nostre latitudini assume un significato gravissimo in quanto inficia la fiducia dei cittadini nello Stato, e questo è intollerabile.
Rivolgiamo perciò un accorato invito ai nostri parlamentari di ogni colore politico a impegnarsi fino in fondo per la risoluzione di questa annosa vicenda e a far sì che la nuova caserma diventi tenenza del medio Tirreno cosentino, un presidio visibile di legalità, perché c’è un bisogno forte di segni concreti e forti sul territorio”.
Risultati potrebbero arrivare da un incontro che il sindaco Ermanno Cennamo sta chiedendo al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e al sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Ivan Scalfarotto.
Anche il gruppo di maggioranza ha ricordato la “smobilitazione dello Stato sul territorio”: con la Pretura non completata e abbandonata da decenni, la chiusura del locale posto di Polizia, dell’ufficio del Giudice di Pace e, non da ultimo, la mancata apertura della nuova caserma dei carabinieri.
Il gruppo ne approfitta quindi per ribadire la condanna al vile gesto intimidatorio avvenuto nelle scorse ore.
“Le indagini in corso – commentano da Cambiamo Cetraro – chiariranno se è stato un atto che fa parte di una strategia più complessa ordita dalla ‘ndrangheta o se è stato il gesto di quella piccola, ma pericolosissima manovalanza che gestisce il traffico di droga a livello locale, in risposta ai recenti arresti compiuti dalle forze dell’ordine.
Una cosa è certa, la popolazione non vuole vivere oppressa dalla paura e vedere compressa la propria libertà. Ha bisogno di segnali forti da parte dello Stato e questo è il momento opportuno”.