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Il governatore Roberto Occhiuto ha nominato i commissari liquidatori degli 11 consorzi di bonifica della Calabria. Del Consorzio Bacini del Tirreno cosentino si occuperà Vittorio Zupo. Tutti gli enti confluiranno nel Consorzio unico regionale.
C’è anche il Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino, l’ex “Valle Lao“, tra gli organi messi in liquidazione dalla Regione Calabria e per il quale il governatore Roberto Occhiuto ha nominato i rispettivi commissari
Gli 11 consorzi di bonifica calabresi, in base alla legge regionale di riforma, confluiranno nel Consorzio unico regionale.
Sarà Vittorio Zupo a occuparsi della cessazione dell’attività del consorzio di riferimento del vasto territorio che si estende lungo tutta la costa tirrenica della provincia di Cosenza e dell’entroterra collinare. Lo stesso è stato nominato liquidatore anche per Bacini Meridionali del Cosentino, Bacini Settentrionali del Cosentino e Bacini dello Jonio cosentino.
Stessa sorte per Consorzi di Bonifica Ionio Crotonese, Ionio Catanzarese, Tirreno Catanzarese, Tirreno Vibonese (Luigi David Cirifalco), Consorzi di bonifica Tirreno reggino, Alto Jonio reggino e Basso Jonio reggino (Sergio De Felice).
Il decreto di nomina è stato adottato da Occhiuto, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, alla luce della decadenza degli organi consortili determinata dall’entrata in vigore della riforma e dall’approvazione dello Statuto del Consorzio unico regionale, avvenuta a fine 2023.
I liquidatori dei consorzi di bonifica si occuperanno di rilevare lo stato patrimoniale (entro 2 mesi), attività, passività e contenziosi in essere (4 mesi), di approvare il piano di liquidazione e rendere noto l’avvio del procedimento di definizione concordata del totale dei debiti, con riferimento ai crediti certi ed esigibili (9 mesi). Infine, entro un anno, dovranno redigere il bilancio finale e la relazione conclusiva da approvare.
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Di recente, del consorzio di bonifica ex Valle Lao si è parlato per il caso dei “tributi non dovuti“. Ovvero, le richieste di pagamento inviate dall’ente ai cittadini per la manutenzione dei fossi di scolo della pioggia. I destinatari ritengono di non dover pagare perché si tratta di tributi emessi dopo l’approvazione della legge regionale di riordino, ad agosto scorso.
Conferma è giunta anche da Pasqualina Staraface, consigliera della Regione Calabria per Forza Italia e promotrice del riordino: “I tributi richiesti dai consorzi di bonifica relativi agli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali non sono dovuti“, ha detto.
