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Turismo in Riviera dei Cedri: zero chiacchiere! Per migliorare la qualità servono regole

La qualità del turismo in Riviera dei Cedri? Mancano le regole. Una breve elencazione degli aspetti sui quali intervenire concretamente.

aronne pasticceria marcellina santa maria cedro calabria

La qualità del turismo in Riviera dei Cedri è un argomento.

La frase precedente, a un lettore attento, potrebbe sembrare in qualche modo “tronca”. Così, su due piedi, mancherebbero aggettivi o anche parole complementari, utili magari a farsi un’idea sull’argomento di questo editoriale.

È invece, almeno per chi scrive, una frase fatta e finita, con un intento apertamente polemico: la qualità del turismo in Riviera dei Cedri è un argomento. Punto. Da intendere come: se ne parla soltanto, non si agisce.

Il preambolo era necessario per attirare, spero, l’attenzione sul vero scopo di questo scritto. Le chiacchiere sul tema dovrebbero stare a zero, invece e purtroppo, stanno a 1000, 1 milione, 1 miliardo. Ognuno scelga una scala che meglio crede. Attualmente il tema è solo questo: chiacchiere.

Il problema è stato analizzato in ogni sua componente senza che nessuno abbia modificato una virgola. Insomma: 10 all’orale, ma 2 alla prova pratica.

Regole, invece. Ecco cosa servirebbe. Questa striscia di costa tirrenica non ha regole per arginare alcuni fenomeni di inciviltà che si ripetono di anno in anno senza soluzione tanto dal diventare qualcosa da accettare con rassegnazione. Del resto, una frase fatta che descrive la situazione è: “Vengono e fanno quello che vogliono“. Sarebbe più corretto dire: “Vengono e gli consentiamo di fare quello che vogliono“.

Il vero scopo di questo articolo è uno stimolo a darsi delle regole, seguirle e farle rispettare da chi visita il territorio. A seguire vorrò riassumere alcuni punti che de-qualificano il turismo della Riviera dei Cedri e che sono individuati e individuabili dal sentire comune. Ovvero, quello espresso da noi abitanti del posto, tanto ai tavolini di un bar nelle sere di mezz’estate tanto quanto sui social.

Per ognuno di essi – e qui sta lo stimolo – dovremmo pretendere a partire da subito (“aspettiamo settembre” è una sciocchezza!, ndr) idee progettuali in campo da parte degli amministratori delle nostre località.

Alcune premesse sono necessarie. Uno: praticamente nulla di quello che qui si chiede o che si propone darà frutti prima di 5-10 anni, ma da qualche parte bisogna partire. Due: praticamente tutti i punti toccati riguardano prima noi, poi i turisti. Tre: la Riviera dei Cedri è un posto me-ra-vi-glio-so e possiede già una ottima base nell’ambito del turismo: serve fare un passo in avanti che molti aspettano da almeno 40 anni.

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turismo riviera dei cedri
San Nicola Arcella estate 2023 (foto da gruppo Facebook Io amo San Nicola)

Seconde case

Sulla genesi di questo particolare settore della nostra accoglienza turistica si sono sprecate talmente tanto le parole da essere da tempo esaurite. Ne avevo scritto diversi anni fa in un editoriale che è sempre consultabile cliccando qui.

Chi lo ha letto sa, ma forse lo sapeva già, che parlare di regolamenti ad hoc è aria fritta se non vengono fatti rispettare. Servono i controlli, serve personale di polizia locale ad essi adibito, oltre a fermezza e tanta buona volontà.

Non si deve più permettere l’affitto di luoghi che non sono case: garage, magazzini, scantinati. Quello che si fitta deve rispondere alle leggi sulla capienza (altro editoriale).

Una proposta: i comuni finanzino, singolarmente o in consorzio, uno sportello di consulenza per seguire quei proprietari di casa che intendono trasformare i propri immobili in strutture ricettive alternative come B&b, camere per alberghi diffusi e altro. Insomma, un supporto tecnico per rispondere a domande quali “come fare”, “da dove cominciare”, “conviene o no” e soprattutto “esistono misure economiche a favore di una simile politica”?

Ovviamente il discorso è riferibile solo alle seconde case in affitto. Ce ne sono molte altre di proprietà sulle quali non si può intervenire se non indirettamente, facendole pian piano trovare “accerchiate” da un contesto diverso.

Mettiti la maglietta

turismo riviera dei cedri

Un atteggiamento riassunto in una frase volutamente provocatoria: “Mettiti la maglietta”. Sono convinto che chiunque stia leggendo con interesse questo articolo sappia a cosa mi riferisco. No. Non è una questione di bigotteria: solo di buon senso e di igiene. E il body shaming non c’entra niente: è igiene. Lo ripeto: igiene.

Chi vuole fare la sua vacanza in Riviera dei Cedri deve accettare di non andarsene in giro a torso nudo. Se la qualcosa può essere vagamente tollerata su un lungomare o nel bar di uno stabilimento balneare, non deve essere assolutamente consentita nei locali pubblici: dal supermercato al tabacchi-ricevitoria, fino al ferramenta o all’officina.

Gli enti pubblici facciano le ordinanze e le facciano rispettare con strumenti adatti (come per le seconde case) e gli esercenti costituiscano la prima linea: vietate di entrare nei vostri negozi a persone che non indossano una maglietta. So che molti lo fanno e da tempo. So che molti altri lo consentono per paura di perdere clienti. Serve il coraggio di perderli.

Parcheggi e viabilità

Questi due aspetti sono motivo di nevrosi e capita anche che si alzino le mani. Nei nostri comuni bisogna imporre l’obbligo di parcheggiare solo ed esclusivamente dove è previsto un parcheggio. Bisogna, insomma, contrastare chi pretende di parcheggiare sempre, comunque e in qualsiasi condizione a due passi dal suo obbiettivo. Questo argomento in particolare – spero che molti siano d’accordo – vale per i turisti, ma anche per i residenti.

Parcheggiare ovunque e possibilmente quasi dentro al negozio nel quale dobbiamo recarci è un atteggiamento culturale proprio di molti di noi abitanti della Riviera. È un caso esemplare di inciviltà dei visitatori che trova terreno fertile grazie all’humus locale.

Personalmente sono a favore delle “Strisce blu“, e quando mi capita di trovarle le utilizzo, pagando il dovuto. Non vedo perché non dovrebbero esserci anche in Riviera dei Cedri. Qui la proposta è di adeguare un po’ di più i prezzi ai servizi offerti, di applicare forti scontistiche per i residenti e di aumentare la percentuale di strisce bianche.

Sulla viabilità dei comuni il margine di manovra lo ritengo risicato: lo stato delle cose è sedimentato, come del resto per la Ss 18 che ormai non è più una Statale. Forse, si potrebbe provare a investire in mobilità alternativa (noleggio bici ed e-bike) e soprattutto in piccole forme di trasporto pubblico locale che possano disincentivare l’uso dell’automobile.

Un’ultima cosa: i pedoni devono usare i marciapiedi.

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Turismo in Riviera dei Cedri: gli ombrelloni segna posto

Una vera piaga, a mio giudizio. Arrivare in spiaggia e trovare i posti occupati con ombrelloni e sedie lasciati dai turisti dalla sera prima è davvero frustante. Qui c’è poco da commentare: anche in questo caso stiamo parlando di un problema arci noto a chi si interroga sullo stato del turismo in Riviera dei Cedri.

Anche di recente (leggi qui) da queste pagine abbiamo dato notizia dei sequestri svolti sulle spiagge nostrane dalla guardia costiera in collaborazione volta per volta con le polizie locali. Si tratta di operazioni lodevoli, anche perché costituiscono spesso una risposta agli esposti presentati dai cittadini.

Ma non sono sufficienti. Hanno, tra l’altro, il difetto di essere effettuate una tantum per comune e il fenomeno persiste prima e dopo senza mai scoraggiarlo realmente. Bisognerebbe farne di più e più spesso.

turismo riviera dei cedri
Grisolia, estate 2023: ombrelloni segnaposto in spiaggia

Abbassa i decibel: la notte voglio dormire

Questo è un punto molto delicato. Da una parte, inutile nascondersi, concerti, live, spettacoli di piazza e musica dal vivo nei locali servono: fanno parte dell’offerta di chi vuole attirare un turismo redditizio, per lo più fatto di giovani con predisposizione alla spesa.

Dall’altra parte non si può rimanere indifferenti al grido di disagio di chi abita nelle vicinanze di luoghi rumorosi e subisce il frastuono. Esistono già ordinanze in tema quasi in ogni comune della costa. Anche qui è necessario che siano fatte rispettare. La lettera di un provvedimento regolamentare resta morta senza adeguati controlli per evitare abusi. Magari vanno riscritte per meglio contemplare e contemperare le esigenze di tutte le parti.

Cosa ci fa tuo figlio ancora in giro all’alba?

Un fenomeno che è in crescita negli ultimi anni è quello delle gang giovanili: gruppi di giovani turisti, in molti casi minorenni e alcune volte integrati da coetanei residenti, che si aggirano per le strade dei centri rivieraschi fino alle prime luci dell’alba e oltre.

Sono diverse le segnalazioni sui loro comportamenti che vanno da un livello grave per zuffe e danneggiamenti, in particolare di automobili in sosta, fino ad atteggiamenti meno critici ma ugualmente intollerabili come schiamazzi o scherzi quali il classico “citofona e scappa”.

Qui è difficile capire come arginare il fenomeno. È certo che azioni di contrasto potrebbero essere messe in campo esclusivamente da forze dell’ordine e questo comporterebbe turni di lavoro in orari notturni.

Altra cosa è il vero nocciolo di questa questione: cosa porta un genitore a concedere al proprio figlio minorenne di restare in giro fino al mattino del giorno dopo senza preoccuparsi di quel che combina? Ne avevamo accennato parlando del caso di un cittadino di Praia a Mare bullizzato nella sua abitazione da un gruppo di minorenni (leggi qui).

bullizzato a praia a mare

Disclaimer all’editoriale sul turismo nella Riviera dei Cedri

Di seguito una serie di precisazioni in merito all’editoriale di cui sopra

Gli argomenti trattati non sono esaustivi delle criticità che il settore del turismo presenta. Sicuramente ne esistono altri e importanti. Quanto detto per quelli esposti vale anche per quelli non presi in considerazione: servono regole e strumenti per farle rispettare.

Questo scritto ha diversi intenti, tutti propositivi per migliorare lo stato delle cose.

Tra questi, senza ombra di dubbio, non figura quello di offendere nessuno e le diverse sensibilità di residenti e turisti della Riviera dei Cedri. Tra di essi, dall’una e dall’altra parte, ci sono persone magnifiche (molte) e persone incivili. In quest’ultimo caso, come scritto, sarebbe preferibile considerarle “persone che visitano un territorio che non fa rispettare le regole“.

A questo editoriale potrebbe seguire una discussione, in particolare sulla nostra Pagina Facebook. Pur rimanendo rispettosi della preziosa opinione di ogni nostro lettore, non saranno tollerati insulti, minacce, offese, istigazione all’odio. Insomma, se qualcuno – per fare un esempio – volesse comunicare alla community di Infopinione che i turisti fanno tutti schifo e dovrebbero costruire un muro sul confine della Calabria, può serenamente andare a comunicarlo da un’altra parte. Lo stesso vale per chi volesse far presente che – sempre per fare un esempio – gli abitanti locali sono tutti mafiosi e il territorio non offre niente.

bigmat fratelli crusco grisolia

About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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7 comments

  1. Caro Andrea hai raccontato tutto ciò che è tangibile purtroppo… ed il racconto ha un filo conduttore..
    Come da discussioni antecedenti qui c’è un cane che si morde la coda…
    Per stoppare certe situazioni ci vuole responsabilità in prima persona, purtroppo (il privato che si sente doverosamente in obbligo di stoppare certe situazioni,tante volte è solo ,deriso , schernito ed a rischio continuo, perché è solo), questa responsabilità che dovrebbe partire dalla base per il bene comune non c’è, perché la politica non vuole intaccare l’amico o approvvigionamenti scellerati provenienti da:(chi se ne frega da dove)
    Se dall’alto questo responsabilità manca .tocca a noi abituare le persone a comportamenti più civili,come si faceva una volta (paese che vai usanza che trovi) purtroppo ora è diventato difficile fare questo perché il vicino che vede banconote non se ne frega anzi ti accusa e si accanisce al contrario… quindi caro amico se non si parte dalle fondamenta, sarà sempre una lotta contro i mulini a vento….
    Fatti e nu chiacchiere mittitici a faccia

  2. Caro amico il tuo articolo non fa una grinza, tutto corretto, purtroppo tutto quanto evidenziato è la combinazione di due aspetti,il primo è la platea dèi turisti mediamente di basso ceto che affolla la riviera che circa 30-40 anni fa acquisto’ a prezzo nazional-popolare dei garage (non si possono chiamare case) senza servizi (no fogne no acqua potabile) e la mancanza da parte dei locali sia di cultura imprenditoriale sia di ordine e rispetto delle regole.insomma un mix perfetto che rende difficile sperare chi sa quale cambiamento epocale, certo che visto il basso livello ci vuole cmq poco a migliorare ma resta il fatto che la platea turistica è quella che è.

  3. Se il mare, anno dopo anno, diventa sempre più sporco fino a sembrare, come è successo questa estate, una cloaca a cielo aperto in più punti della riviera dei Cedri, tutti questi bei propositi non serviranno a niente. La vera scommessa è tenere il mare pulito.

  4. Tutto quello che dici e giusto ti manca solo un particolare che non è trascurabile ed è questo possiedo la casa dal 74 quindi sono stato un pioniere del posto però voglio segnalare i numerosi furti sottolineo numerosi che ogni anno vengono perpetrati nelle case chiuse in inverno.Alcune svuotate di tutto lavatrici frigo TV condizionatori .questo porta molte persone a vendere casa e scappare per disperazione . A me ogni anno aprono la casa e prendono quello che gli serve lavatrice tv bici .le forze dell ordine sono assenti quindi il tuo articolo e giusto ma tieni presente anche questo.

  5. Pierpaolo pisilli

    Articolo ben fatto e concordo in pieno.
    A volte mi sento straniero nella mia terra soprattutto quando la nostra cultura ed offerta ricettiva si OMOLOGA su altre ‘genti’. trovare prodotti di chiara matrice non calabrese o dei nostri territori a favore di altro, non si tratta di intercultura ma di vera e propria colonizzazione. Con rammarico scrivo che il non fare delle.istituzioni sui punti da lei elencati, non fa altro che svendere un territorio meraviglioso ad un turismo povero e fatto da predatori.

    • Antonella Argentino

      Sono proprietaria di una villetta lato mare da circa vent’anni. Durante le mareggiate invernali, le onde altissime arrivano fino alle nostre case allagando tutto. Paghiamo regolarmente tutte le tasse che ci competono, ma nessun provvedimento al riguardo, ogni anno un grande danno economico dovuto alla vostra incuria. Le nostre case vanno protette!